Una caratteristica sorprendente della cimice verde Halyomorpha halys, che ricopre un importante ruolo ecologico nell'ambiente, è la sua eccezionale resistenza e capacità di adattarsi a vari climi e condizioni ambientali.
Questa cimice possiede la capacità di entrare in uno stato di diapausa, simile all'ibernazione, per sopravvivere durante i mesi freddi. Questa adattabilità ha facilitato la sua rapida espansione al di fuori dell'Asia, rendendola un formidabile organismo invasivo in molti ecosistemi.
La sua resilienza alle variazioni climatiche e la capacità di adattarsi a diverse fonti di cibo la rendono un argomento di studio interessante per gli ecologi e un serio problema per gli agricoltori.
Curiosità: Adattamento e Sopravvivenza
Una curiosità notevole su Halyomorpha halys è la sua straordinaria capacità di adattamento e sopravvivenza. Questa cimice è in grado di entrare in uno stato di diapausa, un periodo di inattività simile all'ibernazione, durante i mesi più freddi.
In questo stato, possono sopravvivere a temperature estremamente basse, anche al di sotto dello zero. Questa caratteristica di sopravvivenza le ha permesso non solo di espandersi in aree con climi diversi dal suo habitat originale, ma anche di resistere a condizioni meteorologiche avverse.
Questa resistenza e capacità di adattamento la rendono un organismo particolarmente difficile da controllare una volta che si stabilisce in un nuovo ambiente.
Danni Causati da Halyomorpha halys
Impatti sulla Vegetazione e Colture
La cimice asiatica, sia nelle sue forme adulte che giovanili, ad eccezione del primo stadio, si nutre di diversi organi vegetali, come frutti e semi in maturazione, utilizzando il suo apparato boccale pungente-succhiante. I danni causati possono essere sia di natura qualitativa che quantitativa, spesso risultando ingenti.
In particolare, le colture vicine ai siti di svernamento o ad aree boschive sono più a rischio. In Emilia-Romagna, ad esempio, la cimice verde colpisce una vasta gamma di specie coltivate, causando danni specifici a seconda della pianta. Scopri quali sono i danni causati dalle cimici verdi.
Per esempio, su frutti come le drupacee si notano decolorazioni e aree infossate, mentre su pomacee come il pero, si osservano depressioni sulla buccia e suberificazioni dei tessuti nella polpa sottostante. Gli attacchi precoci possono anche portare a aborto fiorale, deformazioni profonde e caduta prematura dei frutti.
Effetti su Diverse Piante
Nelle leguminose, i danni causati dalla cimice asiatica si manifestano soprattutto sui baccelli, con decolorazioni, deformazioni, necrosi, cicatrici e aree infossate. In colture come la soia, i danni possono portare a fenomeni di rinverdimento, impedendo la maturazione dei baccelli e complicando le operazioni di raccolta.
Anche chicchi di mais, frutti di piante orticole come pomodoro, peperone, melanzana e fagiolino, possono subire danni sotto forma di tessuti decolorati e spugnosi.
Inoltre, la cimice verde può trasmettere patogeni batterici e fungini, come l'Eremothecium coryli, responsabile del marciume della frutta.
Nemici Naturali di Halyomorpha halys
Varietà di Predatori e Parassitoidi
Nell'areale d'origine di H. halys, diversi nemici naturali controllano le sue popolazioni, tra cui aracnidi, insetti predatori generalisti, imenotteri parassitoidi, funghi entomopatogeni e virus.
Tuttavia, il ruolo chiave sembra essere svolto dagli imenotteri parassitoidi oofagi, come le specie dei generi Trissolcus e Telenomus (Scelionidae) e Anastatus (Eupelmidae).
Tra questi, Trissolcus japonicus, noto come vespa samurai, è particolarmente efficace, soprattutto in Cina e Giappone. Recentemente, popolazioni di questi parassitoidi sono state rinvenute anche in Italia.
Programma di Lotta Biologica
In Europa, specie di predatori generalisti e parassitoidi autoctoni come Anastatus bifasciatus hanno mostrato la capacità di nutrirsi di uova e stadi giovanili della cimice verde H. halys. Tuttavia, non sono altrettanto efficaci come i parassitoidi esotici nel controllare la popolazione di cimice asiatica.
Il programma di lotta biologica in Italia, avviato nel 2020, ha introdotto T. japonicus per controllare le popolazioni di H. halys. Questi rilasci, realizzati principalmente in aree non agricole per evitare l'interferenza con gli insetticidi, hanno mostrato segni incoraggianti di successo, con una diffusione progressiva dei parassitoidi nel territorio e potenziali effetti positivi sul controllo della cimice asiatica nei prossimi anni.