Il Ministero delle Politiche Agricole Italiano ha recentemente adottato un decreto fondamentale che autorizza l'impiego della Lotta Biologica Classica contro la Cimice asiatica, un parassita noto per il suo impatto negativo sull'agricoltura, in particolare sul settore frutticolo.
Questo innovativo programma si basa su un'ampia collaborazione che coinvolge il Ministero stesso, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA), i Servizi Fitosanitari Regionali, oltre a varie università e fondazioni scientifiche di prestigio nazionale.
Che cos'è il programma di lotta biologica in Italia?
Il programma di “Lotta Biologica” in Italia rappresenta un approccio all'avanguardia nel controllo dei parassiti e delle malattie nelle coltivazioni agricole e negli ambienti urbani. Questo metodo è parte di una strategia più ampia chiamata “Integrated Pest Management” (IPM), o Gestione Integrata dei Parassiti, che si concentra sull'uso di soluzioni sostenibili ed ecologiche per proteggere le colture e gli ambienti naturali dai danni causati da insetti, malattie e altre piante infestanti.
Il fulcro di questo programma è la distribuzione della Vespa samurai in diverse aree del territorio italiano colpite dalla cimice.
La Vespa samurai è un parassitoide naturale della Cimice asiatica e dimostra una notevole efficacia nel contrastare la sua popolazione, in particolare attraverso la distruzione delle sue uova.
L'introduzione della vespa Samurai in Italia
Già nel 2018, il CREA Difesa e Certificazione (CREA-DC) ha introdotto in Italia la Vespa samurai in condizioni di quarantena. Questa iniziativa non solo ha permesso di valutare l'efficacia del parassitoide contro la cimice, ma è stata anche cruciale per condurre uno studio approfondito sull'analisi del rischio.
Questo studio è essenziale per valutare l'impatto ambientale dell'introduzione di questa specie non autoctona, garantendo che la sua presenza non causi squilibri ecologici indesiderati.
Questo decreto rappresenta un passo importante per il riequilibrio ecologico necessario a sostenere e rinvigorire l'agricoltura italiana, in particolare il settore della frutticoltura, attraverso metodi di controllo biologico innovativi e rispettosi dell'ambiente.
Sviluppo nel settore agricolo
Il programma di lotta biologica alle cimici in Italia rappresenta un importante sviluppo nel settore agricolo, mirando a ridurre il ricorso ai pesticidi e a promuovere metodi di controllo dei parassiti più sostenibili e rispettosi dell'ambiente.
Direttiva UE e Piano di Azione Nazionale (PAN): La direttiva 2009/128/CE dell'Unione Europea, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012, stabilisce norme per l'uso sostenibile dei pesticidi. Il decreto interministeriale del 22 gennaio 2014 ha istituito un Piano di Azione Nazionale per la difesa a basso impatto di prodotti fitosanitari, promuovendo l'uso della gestione integrata dei parassiti (IPM) e tecniche alternative al controllo chimico.
Lotta Biologica contro la Cimice Asiatica: Il MIPAAF, attraverso i centri di ricerca del CREA e altri istituti italiani, si sta impegnando nello sviluppo di un programma di lotta biologica contro la Cimice asiatica (Halyomorpha halys). Questo programma prevede l'uso di antagonisti naturali, sia indigeni come Anastatus bifasciatus che esotici come Trissolcus japonicus (Vespa samurai), per il controllo delle popolazioni di cimice.
Impatto delle Specie Esotiche e Necessità di Approcci Eco-sostenibili: La presenza di specie esotiche come la Cimice asiatica in Italia ha causato un aumento dei trattamenti insetticidi, soprattutto nelle colture più suscettibili. Tuttavia, l'approccio chimico non è considerato la soluzione definitiva.
Esempi di Lotta Biologica:
- Insetti Auxiliari: Uso di insetti come le coccinelle per controllare le popolazioni di afidi.
- Controllo Microbico: Impiego di funghi, batteri o virus che attaccano specifici parassiti delle piante.
- Feromoni: Utilizzo di feromoni per disturbare il comportamento riproduttivo degli insetti dannosi.
Italia all'Avanguardia:
- Ricerca Avanzata: L'Italia è all'avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di nuove strategie di lotta biologica.
- Programmi di Sensibilizzazione: Promuove la consapevolezza tra gli agricoltori e il pubblico sull'importanza di metodi di controllo dei parassiti ecologici.
- Collaborazioni Internazionali: Partecipa a progetti e collaborazioni internazionali per promuovere l'adozione della lotta biologica su scala globale.
Impatto e Benefici:
- Ambientali: Riduzione dell'inquinamento e della resistenza ai pesticidi.
- Economici: Riduzione dei costi a lungo termine per gli agricoltori.
- Salute e Sicurezza: Alimenti più sicuri e riduzione dell'esposizione a sostanze chimiche nocive.
In conclusione, il programma di Lotta Biologica in Italia è un esempio significativo di come l'agricoltura possa essere resa più sostenibile e rispettosa dell'ambiente, dimostrando un impegno verso pratiche agricole innovative e responsabili. Fonti ufficiali
Domande Frequenti sulla Lotta Biologica in Agricoltura: Le Avanguardie dell'Italia
Quali sviluppi recenti ci sono stati in Italia riguardo il controllo biologico in agricoltura?
L'Italia ha compiuto progressi significativi nel controllo biologico, soprattutto nella gestione di parassiti come la cimice asiatica e la Drosophila suzukii. Questi sforzi includono l'impiego di successo delle vespe samurai contro le cimici e l'introduzione di Ganaspis brasiliensis per controllare la Drosophila suzukii. Queste iniziative hanno ridotto la dipendenza dai pesticidi chimici, segnando un importante avanzamento nelle pratiche agricole sostenibili.
Qual è stato il contributo della Fondazione Edmund Mach (FEM) a questi programmi di controllo biologico?
La FEM è stata fondamentale in questi programmi di controllo biologico. Ha guidato la via nel rilasciare insetti utili e nell'eseguire monitoraggi e ricerche approfondite. Gli sforzi dell'organizzazione, in particolare nella regione del Trentino, hanno incluso la gestione del rilascio della vespa samurai e di Ganaspis brasiliensis, partecipando anche a discussioni e collaborazioni a livello nazionale per future strategie nel controllo biologico.
Quali sono gli impatti ecologici dell'introduzione di parassitoidi come Trissolcus japonicus e Ganaspis brasiliensis in Italia?
L'introduzione di parassitoidi come Trissolcus japonicus e Ganaspis brasiliensis ha mostrato impatti ecologici promettenti. Questi nemici naturali dei parassiti hanno aiutato a stabilire nuovi equilibri ecologici, riducendo le popolazioni di specie invasive come la cimice asiatica e la Drosophila suzukii. Questo approccio è in linea con i principi della gestione integrata dei parassiti, riducendo il bisogno di pesticidi chimici e favorendo un ambiente agricolo più sostenibile.
Quali sfide e prospettive future sono associate al controllo biologico nell'agricoltura italiana?
Una delle principali sfide nel controllo biologico è garantire l'introduzione efficace e sicura di specie non native come agenti biologici. Le prospettive future includono semplificare i processi regolatori per l'introduzione di questi agenti ed espandere l'ambito del controllo biologico per includere altre specie invasive. Sforzi collaborativi e ricerche sono in corso per migliorare questi metodi e affrontare eventuali preoccupazioni ecologiche.
Quanto è significativo il ruolo della cooperazione internazionale e della ricerca scientifica nel promuovere le iniziative italiane di controllo biologico?
La cooperazione internazionale e la ricerca scientifica sono cruciali per il successo delle iniziative italiane di controllo biologico. Le partnership con altri paesi e istituzioni di ricerca hanno facilitato la condivisione di conoscenze, risorse e migliori pratiche. Questa collaborazione globale è stata fondamentale nell'identificare agenti efficaci di controllo biologico e nel condurre valutazioni del rischio prima della loro introduzione, garantendo così la sostenibilità e l'efficacia di questi programmi.
Halyomorpha halys e i suoi Parassitoidi delle Uova: Trissolcus japonicus e T. mitsukurii – Dimensione Geografica dell'Interazione”
Informazioni sull'Articolo
Autori: Francesco Tortorici, Pierluigi Bombi, Laura Loru, Alberto Mele, Silvia Teresa Moraglio, Davide Scaccini, Alberto Pozzebon, Roberto Antonio Pantaleoni, Luciana Tavella
Riassunto
La cimice asiatica, Halyomorpha halys (Stål) (Hemiptera, Pentatomidae), accidentalmente introdotta in Nord America ed Europa, si è affermata come parassita chiave di molte colture importanti. Nel suo areale nativo, è soggetta all'attacco di parassitoidi delle uova, tra cui Trissolcus japonicus (Ashmead), considerato la specie principale, e T. mitsukurii (Ashmead) (Hymenoptera, Scelionidae).
Trissolcus japonicus è stato rilevato in Nord America nel 2014 e in Europa nel 2017, mentre T. mitsukurii è stato individuato in Australia all'inizio del XX secolo e in Europa nel 2016. Entrambe le specie sembrano ora stabilizzate nelle nuove aree. Il presente studio, utilizzando l'algoritmo MaxEnt, ha chiarito la dimensione geografica dell'interazione potenziale tra la cimice verde e queste due specie di parassitoidi, indicando dove il rilascio di una o dell'altra specie di parassitoide risulta più efficace.
Abbiamo scoperto che l'adattabilità per i due parassitoidi sovrappone completamente l'areale nativo di H. halys. Nelle aree invase, T. japonicus ha mostrato una maggiore idoneità potenziale dell'habitat a livello globale rispetto a T. mitsukurii, nonché una maggiore idoneità potenziale alle latitudini inferiori a livello continentale e nazionale. Questi risultati possono migliorare sostanzialmente l'efficacia del controllo biologico contro H. halys, indirizzando i rilasci di parassitoidi nelle aree in cui ciascuna specie ha maggiori probabilità di successo. Fonti ufficiali